La Chiesa di San Giorgio

 

Brevi cenni storici

Il complesso delle pitture all’interno della chiesa di San Giorgio costituisce uno dei cicli pittorici medioevali piu’ importanti dell’alto Canavese.

Il piu’ antico documento pervenutoci risale al 1150  ma la chiesa  in quell’epoca era gia’ costruita  e funzionava come cappella del vicino castello dei signori  di Valperga oltreche’  come parrocchiale del sottostante borgo: l’alto campanile con le sue eleganti bifore marmoree romaniche risale ancora a quel periodo.

Campanile romanico

 

Chiesa di nobili quindi, e di nobili che qui si facevano anche seppellire, ornandola e abbellendola per renderla sempre piu’  una  preziosa testi- monianza del loro potere.Chiamarono a lavorarvi pittori di grande esperienza e capacita’  artistica; uno di questi ha lasciato il suo nome dipinto: Giovanni  di Pietro de Scotis di Piacenza, attivo in Canavese verso la meta’ del 1400.
Gli affreschi non sono certamente tutti dello stesso pittore ne’ della stessa epoca, riconoscendosi la mano di piu’ artisti di scuole pittoriche e di epoche diverse.

Originariamente la chiesa era tutta decorata esternamente da pitture, oltre che  dai rilievi in cotto; resta soltanto piu’, a testimoniare la ricchezza decorativa, la scena dell’Adorazione dei Magi, salvata dal degrado perche’ inglobata nella sacrestia seicentesca. In quel periodo la chiesa si dimostro’ insufficiente e si resero necessari due ampliamenti successivi, allungando le navate; venne anche ricostruita la facciata, probabilmente all’inizio del 1700.

Durante un’epidemia di peste, forse quella del 1630, la chiesa venne adibita a lazzareto; per motivi igienici si ricoprirono con calce gli affreschi sulle pareti, episodio che permise di salvarli fortunosamente dal degrado.


Fiorivano intanto le polemiche con la popolazione, che mal gradiva una chiesa parrocchiale cosi’ discosta dal concentrico e di completa pertinenza dei nobili; polemiche che si risolsero solo in epoca napoleonica, nel 1803, con la definitiva concessione  del trasferimento della parrocchia nella chiesa della confraternita della Trinita’, al centro del paese.


Iniziava cosi’ un progressivo declino della chiesa di San Giorgio, anche per la scarsa manutenzione dei padroni del vicino castello, che venivano dichiarati nel 1936  decaduti dal diritto di giuspatronato, aprendo le possibilita’ di interventi statali. I lavori di restauro,intrapresi per iniziativa del valperghese sen. Giorgio Anselmi, si svolsero tra il 1937 ed il 1939 e portarono al consolidamento dell’edificio ed al recupero degli affreschi, oggi purtroppo nuovamente in serio pericolo. E’ quindi urgente intervenire al piu’ presto prima che scompaia definitivamente questa importante opera d’arte.

Giovanni Bertotti (1996)

Nota. L’associazione  ha recepito l’allarme lanciato dal Dott. Bertotti, dando inizio ad una serie di interventi sulla chiesa di San Giorgio.

La Chiesa di San Giorgio – Note descrittive

(con riferimento alla piantina)

Le tracce della primitiva chiesa del X-XI secolo si riducono al rozzo acquasantino (a) in pietra di Pont ed alcune trascurabili parti della muratura nei pressi dell’abside.

Il campanile (b) con eleganti bifore romaniche  sostenute da colonnine in marmo bianche, appartiene a quell’epoca.

Sottarco 3° cappella destraS. Tommaso

La sacrestia piccola (c), l’abside (d) e le due navate adiacenti fino alla 4a cappella a destra e la 4a a sinistra comprese fanno parte della chiesa trecentesca. Nel quattrocento si amplio’ la  chiesa aggiungendo la 3a cappella a destra e la 3a a sinistra ; accanto alle precedenti opere trecentesche si coprono di affreschi sia le pareti interne che quelle esterne della chiesa in forma totalitaria, che fu detto essere probabilmente unica in Piemonte.

NAVATA  DI  DESTRA

2a cappella – Dedicata alla BV del Rosario  e di patronato Valperga di Civrone. Altare del 600. Quadro d’ignoto autore : Nostro Signore  in Croce, ai piedi  S. Anna e S.Francesco ed inginocchiato il donatore Pompeo di Valperga, vissuto alla fine del 1500. Stemma dei conti di Valperga e Benso Cavour. Due putti sostengono un ovale in cui e’ dipinta l’incoronazione di M.V.

3a cappella – L’altare era dedicato a S.Bartolomeo. Affresco di Madonna  in trono tra S.Bartolomeo e S.Bernardo di Mentone, in ginocchio Giorgio di Valperga, morto nel 1471, la moglie Margherita di Mentone e quattro figlie. Sui capitelli delle colonne  sono gli stemmi  del Canavese e di Mentone, dei Valperga di Masino ed uno non identificato. La volta divisa in quattro vele, reca affrescate le scene della Nativita’, fuga in Egitto, adorazione dei  Magi e circoncisione.

3° cappella a destra- Madonna in trono 3° cappella a destra-Natività
   

4a cappella – Dedicata a S.Antonio da Padova e di patronato del sen. Gerolamo  Valperga. Nelle  vele i primi quattro dottori della chiesa, S.Ambrogio, S.Agostino, S.Gerolamo e  S.Gregorio Magno. Nel sottarco figure di profeti.


5a cappella – Dedicata in origine a S. Pantaleone e di patronato dei Valperga di Masino nel 1756. Nella parete sopra l’altare, attorno al rosone in terracotta, é raffigurata l’Annunciazione; sul contraltare l’affresco di Cristo che esce dal sepolcro. Sul pilastro verso la navata centrale é rappresentata Santa Maria Maddalena. E’ la prima figura scoperta nei restauri del 1937-39. Sul pilastro di fronte una santa in abito medioevale che tiene sulla destra una palma. Nel sottarco sei figure, probabilmente  di profeti.

Nelle vele della volta i quattro evangelisti.
Graziosa la decorazione sulla fascia bassa, con motivi naturalistici di leprotti e scoiattoli.


ABSIDE

Scene della Passione. Situato in cornu Evangeli, si trova l’altro importante ciclo pittorico della chiesa. Il grande affresco, m.4,50 x m.6,30, raffigura con crudo realismo alcune scene della Passione di Cristo, con personaggi rappresentati  ” dal vero “, che rivelano un artista di notevoli capacita’ tecniche e sensibilita’ artistica. Su un cartiglio sopra la porta della sacrestia si legge il nome e la data di esecuzione: Giovanni di Pietro de Scot(is) di P(i)a(cenza) 1462, pittore noto in Canavese anche per altre  sue opere.


SACRESTIA

Sacrestia nuova- Adorazione dei Magi

Prima del seicento la chiesa terminava sul lato destro alla 5a cappella ed all’abside. Alla fine del seicento venne costruita la sacrestia laddove precedentemente  era il cimitero dei bambini. Affresco  di m.4 x 4.90 che rappresenta l’adorazione dei Re Magi; é interrotto dal grande rosone in terracotta.


NAVATA CENTRALE – Sul lato destro sovrastante gli archi della 4a  e 5a cappella a destra esiste il piu’ grande affresco m.8,90 x 4,60 rappresentante i miracoli e l’opera di San Michele; elementi stilistici ed iconografici lo farebbero datare alla primitiva chiesa trecentesca.

Partendo dalla nostra sinistra  vediamo, nel primo riquadro in alto sopra la quinta cappella di destra , la scena dell’apparizione di San Michele sul Monte Gargano al vescovo di Siponto , ed in quello vicino lo stesso vescovo che benedice un toro invulnerabile e riceve dall’Arcangelo la missione  di istituire il  culto divino sul monte. Nei due riquadri sottostanti a sinistra gli angeli portano in cielo le anime degli eletti mentre a destra San Michele assiste un infermo e guida sulla retta via un dubbioso.

Sul terzo riquadro in alto San. Michele guida l’esercito vittorioso; subito accanto combatte contro i demoni, trafiggendo Lucifero e spingendolo nell’inferno, raffigurato come un mostro con le fauci spalancate. In basso e’ ancora possibile identificare una chiesetta su un monte in riva al mare ( forse Mont St. Michel in Bretagna ) teatro di un altro intervento miracoloso dell’Arcangelo; nel vicino riquadro, sopra all’arcata della cappella, e’ raffigurata la resurrezione dei morti. Negli ultimi due affreschi, sulla destra, vediamo in alto San Michele  corazzato che trafigge un peccatore, mentre in basso Cristo pantocratore e’ raffigurato come giudice supremo che presenzia alla separazione dei buoni dai dannati, tormentati in mille modi dai demoni e cacciati nelle fauci del mostro infernale.

S.Michele metapompo La resurrezione dei morti Cristo giudice
     



Nel 2o pilone a sinistra l’effige di San Nicola da Tolentino. Nel 3o pilone a sinistra un vescovo e Santa Apollonia.

Sopra la porta del campanile, residuo di affresco di Adamo ed Eva; e’ l’affresco stilisticamente piu’ antico di tutto il complesso.




NAVATA DI SINISTRA

1a cappella – Contiene il fonte battesimale. La cappella era posta sotto l’invocazione di S.Michele . Di patronato delle famiglie Ughetti nel 1729.

2a cappella – Dedicata alla Madonna del Carmine e di spettanza della compagnia del Carmine . All’epoca del restauro fu deciso di portarvi l’altare di S.Maria della Liberazione. Immagine della Madonna con quattro figure di Santi oranti ai piedi: S.Giuseppe, S.Antonio da Padova, S.Giorgio, S.Pietro. In alto quadro di S.Francesco di Sales.

3a cappella – Sotto l’invocazione di S.Anna e poi di S.Caterina.

Di patronato dei conti di Valperga di Civrone.  A destra della

finestra effigi di S.Francesco d’Assisi e Santa Chiara. I piloni sono

affrescati: Santo Vescovo e Santo Frate, un beato col collo esile,

S.Antonio da Padova, S. Francesco d’Assisi, Santa Margherita e

Beato Giorgio.. Nel sottarco le Sibille; nelle vele una Madonna 

col Bambino ed il simbolismo del Redentore.

4a cappella – Sotto l’invocazione di S.Giovanni, di patronato dei Valperga di Masino.
Del monumento tombale citato nel testamento del conte Giovanni Valperga del 1375 non si sono trovate tracce, salvo una pietra tombale con lo stemma di cui residua solo lo scudo sormontato dalla corona. Si e’ trovata e riportata sulla parete a nord un frammento di pietra tombale con alcune scritte : “nox, dies, ecc ” con lo stemma dei Valperga Masino.  Nel contraltare in tela quello dei Masino, sopra quello dei Valperga.


PARETE ESTERNA A MEZZOGIORNO

Tre finestre in terracotta ornate a gettoni, due con uguali decorazioni e la terza  verso ponente variata, appartenente alla successiva costruzione quattrocentesca. In alto ricco fregio in terracotta. Sul tetto tre pinnacoli in terracotta con croce. Sul muro avanzi degli affreschi di santi , purtroppo assai deteriorati che un tempo ricoprivano interamente le pareti esterne. Alcuni degli elementi del fianco meridionale sono stati utilizzati verso la fine del 19° secolo dall’Architetto D’Andrade quali modelli per la realizzazione del Borgo Medioevale di Torino. In particolare, sulla facciata della Chiesa del Borgo si possono ammirare le riproduzioni di una finestra ogivale e dei fregi in cotto ed una copia del dipinto raffigurante San Bernardo, uno degli affeschi che, ormai irrimediabilmente perduti, colpivano, con la loro incombente presenza, il pellegrino che saliva dal borgo a valle verso la Chiesa di San Giorgio. La parete termina con la costruzione seicentesca detta “la Rotonda” per la forma circolare, antico sepolcreto dei Signori di Valperga.

Sullo sfondo la turrita e maestosa mole del castello, ora ingentilita nelle forme e colori, domina sulla chiesa, quasi ad affermarvi ancora l’antico potere feudale.

COME RAGGIUNGERE LA CHIESA DI SAN GIORGIO

Punto di partenza è la piazza della chiesa parrocchiale (con annesso campanile), a piedi si percorre la pedonale (diretta a Belmonte) che passa sotto l’arco di via Volta (di fronte alla piazza), in auto sono possibili due itinerari che raggiungono la sommità della collina ove è situata la chiesa uno con un percorso a sud e l’altro a nord della collina (vedere piantine)

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Bibliografia

  •    LA CHIESA DI SAN GIORGIO IN VALPERGA – Raccolta dati – di Giorgio Ermanno Anselmi –1943-SATET- Torino

  • PASSEGGIATE NEL CANAVESE di Antonino Bertolotti-Tomo VII, 1874-Editrice  CURBIS-Ivrea

  • LE PRIME CHIESE CRISTIANE DEL CANAVESE di C. Boggio, Torino 1887 e Ivrea 1978

  • COMUNITA’ MONTANA ALTO CANAVESE-1989-edito da CMAC, a cura di CORSAC (Cuorgnè)

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